FLEPAR Inail formula proposte operative per una PA a servizio di cittadini ed imprese, a sostegno del mondo impresa-lavoro e delle PMI. Sviluppa le competenze interdisciplinari dei professionisti pubblici per riforme: PA, sicurezza sul lavoro, giustizia, legalità, prevenzione della corruzione.

Ad attività sindacale FLEPAR affianca una intensa attività propositiva e di studio, fornendo contributi in materie strettamente correlate ai compiti istituzionali Inail: si pone come un laboratorio di idee e progetti caratterizzato da un approccio concreto, frutto dell'esperienza diretta sul campo.

Associazione apolitica e senza scopo di lucro, con carattere sindacale, col fine di tutelare interessi giuridici, economici, e funzione, professionalità, dignità e autonomia dei Professionisti Inail.
Interlocutore sindacale dell'Amministrazione, siede con piena legittimazione a tutti i tavoli sindacali.

Nel corso della storia di FLEPAR Inail abbiamo compreso che non sempre è sufficiente avere una buona idea, svilupparla e proporla nelle giuste sedi ma è altrettanto importante la modalità con la quale questa iniziativa viene veicolata e comunicata. Ci siamo resi conto che una comunicazione adeguata e moderna costituisce un valore aggiunto.

Anche il Consiglio Nazionale degli Ingegneri punta alla multidisciplinarietà!

SVILUPPO DELLA MULTIDISCIPLINARIETA’ E DELLE COMPETENZE TRASVERSALI AL CENTRO DELL’ACCORDO TRA CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI E CERN.

È di pochi giorni fa la notizia della firma relativa all’accordo di reciproca collaborazione tra il CERN ed il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Si tratta della prima partnership di questo genere in campo internazionale, che, nata attraverso il format Scintille (la call annuale per idee, nuove tecnologie, trasferimento tecnologico, che vede anche il CERN fra gli organizzatori), intende porsi come modello anche per gli altri Stati membri dell’Unione.

L’idea di base dell’accordo, siglato l’11 giugno scorso a Ginevra, è quella di implementare una stretta collaborazione orientata alla progettazione di corsi di alta formazione per gli ingegneri italiani presso i laboratori di Ginevra in materia di information technology, elettricità, elettromagnetismo, meccanica,ingegneria civile, criogenia.

Ma l’accordo vuole essere soprattutto il punto di partenza per lo sviluppo di un modello nazionale per l’ingegneria nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico, modello nel quale si riconosca il ruolo dell’ingegneria italiana quale disciplina trasversale per l’innovazione, diffondendo la cultura dell’approccio multidisciplinare al progetto.

“Se lo specialista è colui che sa sempre di più a proposito di sempre meno (ossia di un settore sempre più ristretto di competenza), spingendo al limite tale situazione, giungeremmo a riconoscere che il perfetto specialista è colui che sa tutto di niente” (E. Agazzi, Cultura scientifica e interdisciplinarietà, 1994)

Come recuperare l’unità smarrita in questa frammentazione?

La condivisione delle conoscenze, dei linguaggi, dei metodi forniti dalle diverse discipline è l’unica modalità che consente di fornire soluzioni innovative, efficaci e di qualità grazie ad una visione di insieme più adeguata alla complessità di fenomeni che possono investire aree di studio differenti. Questo sottofondo unitario, questa azione sinergica ed interattiva delle varie discipline fra loro, rappresenta dunque l’elemento essenziale su cui concentrare l’attenzione per implementare cambiamenti effettivi nelle pratiche di progettazione.

Dal comunicato stampa

http://www.cniscintille.it/ingegneri-storico-accordo-tra-i…/

“Sono molto soddisfatto di questo accordo – sottolinea Sergio Bertolucci, Direttore della Ricerca del CERN– perché l’ingegneria italiana, universalmente riconosciuta per le sue qualità, potrà svolgere un ruolo importante nella ricerca e nell’essere ambasciatrice nazionale dell’approccio multidisciplinare al progetto”. "

Non certo un punto di arrivo questo accordo, come specifica Gianni Massa, Vice Presidente CNI: “Un importante risultato che rappresenta un ulteriore stimolo per continuare ad affermare il ruolo dell’ingegneria quale disciplina trasversale e multidisciplinare per l’ecosistema dell’innovazione e per la costruzione di un futuro migliore. Un altro piccolo grande passo per il nostro Consiglio Nazionale e per l’ingegneria italiana. Avanti tutta!”.

Non si sono, inoltre, fatte attendere le dichiarazioni di Armando Zambrano, presidente di CNI “Questa collaborazione col CERN – ha spiegato– è di fondamentale importanza perché si inserisce perfettamente, nella sua visione innovativa e internazionale, nel contesto del lavoro che il CNI da tempo sta portando avanti sulla formazione”.

Usando le parole del premio Nobel Ilya Prigogine, possiamo dire che «nel 19º secolo la frammentazione ha svolto un importante ruolo nella nascita di discipline separate per la biologia, la chimica, la fisica, la matematica, la psicologia, la sociologia, etc. Ma quando consideriamo le grandi sfide che l'umanità ha oggi di fronte a sé, noi ci accorgiamo che abbiamo bisogno di un approccio interdisciplinare. Pertanto in questo momento storico, io credo che sia veramente molto importante enfatizzare la fine della frammentazione, o almeno il suo superamento».

La collaborazione, caratterizzata da una visione innovativa e internazionale, si inquadra perfettamente - sottolinea il presidente del Cni Armando Zambrano - nel lavoro che il Cni sta realizzando in tema di formazione, uno degli aspetti principali su cui il Consiglio sta concentrando le proprie attività". Nata attraverso il format SCINTILLE, piattaforma dedicata alla valorizzazione dell’innovazione nell’ecosistema dell’ingegneria italiana e che vede il Cern tra gli organizzatori, l'intesa, prima di questo genere in campo internazionale, - facilitata dal grande lavoro svolto dalla Federazione Ordini Ingegneri Piemonte - Valdaosta e dall’attuale Presidente dell’Ordine di Aosta Edgardo Campane - avrà modo di dare corpo alla realizzazione di un modello nazionale per l’ingegneria nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico. Cern e Cni, con questa intesa, hanno inteso alzare ancora un po' l'asticella dello sviluppo tecnologico in Italia, di cui entrambe le realtà, ognuna con le proprie competenze, rappresentano fulcri irrinunciabili.

Il termine sapere interdisciplinare si riferisce alla capacità di relazionare fra loro saperi appartenenti ad ambiti disciplinari diversi e di finalizzarli ad un obiettivo comune. Si tratta di un tipo di competenza che va oltre l'esercizio dei singoli saperi disciplinari e che riveste un'importanza sempre maggiore sia nelle professioni, che nella comprensione e nella partecipazione ai fenomeni complessi che caratterizzano la società dell'informazione e conoscenza.

E l'obiettivo principale di questa nuova collaborazione è proprio quello di diffondere un nuovo modo di concepire l'ingegneria come sovrapposizione dei linguaggi, disciplina trasversale, innovazione.

Un accordo la cui stipula è formalmente avvenuta tra Sergio Bertolucci (Direttore della Ricerca del CERN) e Gianni Massa (Vice Presidente del CNI):il senso della partnership in poche parole? Dare il via libera allarealizzazione di un modello nazionale per l’ingegneria nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico.

L’accordo è sorto al livello embrionale, ma assumono rilievo in materia le parole di Gianni Massa (Vice Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri e firmatario dell’accordo): “Questo è un importante risultato che rappresenta un ulteriore stimolo per continuare ad affermare il ruolo dell’ingegneria quale disciplina trasversale e multidisciplinare per l’ecosistema dell’innovazione e per la costruzione di un futuro migliore. Un altro piccolo grande passo per il nostro Consiglio Nazionale e per l’ingegneria italiana. Avanti tutta!”