FLEPAR Inail formula proposte operative per una PA a servizio di cittadini ed imprese, a sostegno del mondo impresa-lavoro e delle PMI. Sviluppa le competenze interdisciplinari dei professionisti pubblici per riforme: PA, sicurezza sul lavoro, giustizia, legalità, prevenzione della corruzione.

Ad attività sindacale FLEPAR affianca una intensa attività propositiva e di studio, fornendo contributi in materie strettamente correlate ai compiti istituzionali Inail: si pone come un laboratorio di idee e progetti caratterizzato da un approccio concreto, frutto dell'esperienza diretta sul campo.

Associazione apolitica e senza scopo di lucro, con carattere sindacale, col fine di tutelare interessi giuridici, economici, e funzione, professionalità, dignità e autonomia dei Professionisti Inail.
Interlocutore sindacale dell'Amministrazione, siede con piena legittimazione a tutti i tavoli sindacali.

Nel corso della storia di FLEPAR Inail abbiamo compreso che non sempre è sufficiente avere una buona idea, svilupparla e proporla nelle giuste sedi ma è altrettanto importante la modalità con la quale questa iniziativa viene veicolata e comunicata. Ci siamo resi conto che una comunicazione adeguata e moderna costituisce un valore aggiunto.

Il Ministero della Giustizia fornisce indicazioni per l'esercizio della professione forense in forma associata con professionisti appartenenti ad altre categorie

Il Ministero della Giustizia ha trasmesso al CNF lo schema di decreto riguardante il "regolamento recante norme di attuazione dell’art. 4, comma 2, l. n. 247/2012 ai fini dell’individuazione delle categorie di liberi professionisti che possono partecipare alle associazioni tra avvocati".

L'art. 4, comma 2, l. n. 247/2012 prevede che la professione forense possa essere esercitata sia individualmente sia in forma associata, fermo restando comunque il limite che l’incarico professionale venga conferito all’avvocato in via personale. L’associazione può non soltanto essere costituita tra avvocati, ma avere natura multidisciplinare, in modo tale da poter fornire al cliente prestazioni "a carattere multidisciplinare".

Nello schema di decreto che il Ministro Orlando ha trasmesso al C.N.F. per acquisirne il parere, è stata prevista l’apertura nei confronti di tutte le professioni organizzate in collegi ed ordini, "in modo da non escludere la possibilità di creare utili sinergie con un ampio numero di categorie professionali". Un altro vantaggio è quello di poter entrare in contatto con dei "mercati" che, anche se nell’immediato potrebbero non offrire opportunità concrete, in futuro potrebbero fornire delle prospettive di collaborazione utili.

L’art. 2 del regolamento prevede, quindi, nel dettaglio che i liberi professionisti non iscritti nell’albo forense possano partecipare ad un’associazione multidisciplinare se appartengono ai seguenti ordini: dottori agronomi e dottori forestali; agrotecnici e agrotecnici laureati; architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori; assistenti sociali; attuari; biologi; chimici; commercialisti ed esperti contabili; geologi; ingegneri; tecnologi alimentari; consulenti del lavoro; medici chirurghi e odontoiatri; medici veterinari; psicologi. Inoltre, sono compresi anche i professionisti appartenenti al collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati, al collegio degli agrotecnici e agrotecnici laureati, nonché a quello dei geometri.