FLEPAR Inail formula proposte operative per una PA a servizio di cittadini ed imprese, a sostegno del mondo impresa-lavoro e delle PMI. Sviluppa le competenze interdisciplinari dei professionisti pubblici per riforme: PA, sicurezza sul lavoro, giustizia, legalità, prevenzione della corruzione.

Ad attività sindacale FLEPAR affianca una intensa attività propositiva e di studio, fornendo contributi in materie strettamente correlate ai compiti istituzionali Inail: si pone come un laboratorio di idee e progetti caratterizzato da un approccio concreto, frutto dell'esperienza diretta sul campo.

Associazione apolitica e senza scopo di lucro, con carattere sindacale, col fine di tutelare interessi giuridici, economici, e funzione, professionalità, dignità e autonomia dei Professionisti Inail.
Interlocutore sindacale dell'Amministrazione, siede con piena legittimazione a tutti i tavoli sindacali.

Nel corso della storia di FLEPAR Inail abbiamo compreso che non sempre è sufficiente avere una buona idea, svilupparla e proporla nelle giuste sedi ma è altrettanto importante la modalità con la quale questa iniziativa viene veicolata e comunicata. Ci siamo resi conto che una comunicazione adeguata e moderna costituisce un valore aggiunto.

Il parere del Consiglio di Stato sullo schema di decreto legislativo in attuazione dell'art. 7 legge n. 124/2015

Riportiamo il parere che il Consiglio di Stato ha formulato, in data 24 febbraio 2016, in merito allo schema di decreto legislativo per l'attuazione della delega di cui all’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché prevenzione della corruzione, con termine in scadenza il 29 febbraio 2016.

Il decreto legislativo è finalizzato a rafforzare la trasparenza amministrativa. A questo fine, da un lato, il provvedimento normativo si propone di favorire forme diffuse di controllo da parte dei cittadini, anche adeguandosi a standard internazionali, dall’altro, introduce misure che consentono più efficaci azioni di contrasto alle condotte illecite ed ai fenomeni corruttivi nelle pubbliche amministrazioni.

In questa ottica il Consiglio di Stato, dopo avere evidenziato la necessità di valorizzare ulteriormente e compiutamente la propria funzione consultiva in ambito normativo, ha formulato un parere, pur se con alcune precisazioni ed osservazioni, sostanzialmente positivo, rilevando in particolare che "la riforma appare, quindi, rilevante perché interessa – profondamente – l’apparato pubblico ‘nel suo complesso’, ma anche perché guarda all’esterno di tale apparato e mira a incidere sul rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, in una visione olistica che mette al centro il destinatario del servizio pubblico e non l’apparato che fornisce il servizio medesimo. Caratteristica conseguente a tale visione è l’inclusione di materie che tradizionalmente erano state escluse o distinte dalle precedenti proposte di riforma".

Viene poi rimarcato che "l’obiettivo della trasparenza, che in effetti è la precondizione per ricostruire e rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e poteri pubblici, si coniuga perfettamente con il contrasto alla corruzione, cui da sempre, del resto, il Consiglio di Stato contribuisce attraverso le proprie funzioni giurisdizionali di custode della legalità nella amministrazione pubblica", ma "non deve, però, esaurirsi in esso". Sull'importanza della trasparenza, citando Turati, il Consiglio di Stato evidenzia che "la trasparenza si pone, allora, non solo come forma di prevenzione dei fenomeni corruttivi, ma come strumento ordinario e primario di ri-avvicinamento del cittadino alla pubblica amministrazione, destinata sempre più ad assumere i contorni di una ‘casa di vetro’, nell’ambito di una visione più ampia dei diritti fondamentali sanciti dall’articolo 2 della Costituzione, che non può prescindere dalla partecipazione ai pubblici poteri". Ovviamente, viene ribadito come la trasparenza ed il diritto di accedere direttamente e liberamente ai dati ed agli atti detenuti dalla pubblica amministrazione debbano "necessariamente arrestarsi ove sussista una posizione giuridicamente tutelata dell’individuo", alla stregua del sistema di criteri e contrappesi che l'elaborazione giursprudenziale ha costruito negli anni.

La parte finale del parere è destinata alla disamina dei singoli articoli dello schema di decreto legislativo, che, nell'ottica di una complessiva approvazione del testo, sono stati fatti oggetto di specifiche e precise osservazioni.

In allegato la legge delega e di seguito il link al parere in questione, tratto dal sito www.giustizia-amministrativa.it, a cura del Segretariato generale della Giustizia Amministrativa.

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=ICFD7MT4S4JKTWAWXYBEGAD55U&q=